Perché aiutare la Costa d'Avorio?
"Dopo alcuni anni di missione a Padova, si avvicina il giorno del mio ritorno
in Costa d'Avorio. Sono triste perché mi sembra di ritornare tra la mia gente senza
qualcosa di concreto per loro". (sono parole di suor Josephine Agnes, della Congregazione
Notre Dame de la Paix di Abidjan, Costa d'Avorio, ad un amico italiano)
Le malattie e la povertà distruggono tante famiglie e impediscono loro l'accesso alla
cultura e all'istruzione di base, corrompono i costumi e minano all'origine la salute dei
bambini, dei giovani e degli adulti.
Molti adolescenti vivono nelle strade tra delinquenza,
miseria morale e culturale e inevitabilmente destinati a ogni forma di sfruttamento.
La scuola è l'unica protezione e sicurezza per i bambini, per i giovani delle "bidonvilles"
o per i ragazzi che vivono nell'abbandono. E' certezza del pasto, assistenza sanitaria,
istruzione, buona educazione, il sogno di un futuro. E' per tutti una via di fuga dalla
povertà nel lungo termine.
Che cosa possiamo fare?
Dove esistono queste realtà è necessario intervenire con urgenza e con una solidarietà
che sia spinta solo da un amore "incondizionato".
Adottare un bambino a distanza è il modo concreto per farlo crescere sano e vispo.
Per lui è l'opportunità di frequentare la scuola, di costruire il proprio futuro,
vivendo nella propria famiglia e nel proprio paese.
E' un gesto d'amore incondizionato
E' un esempio di solidarietà
E' questo un viaggio verso grandi attese che vengono dal prossimo. L'appello
alla solidarietà è l'impegno di tutti contro ogni forma di povertà che toglie la dignità di
essere, prima di tutto, uomini.
adozione a distanza
adozione a distanza
adozione a distanza
Con noi,
puoi contattare giovani o persone bisognose della Costa d'Avorio per dare loro un sostegno
che non
hanno mai ricevuto.
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Lettera del Presidente
Egregio Signore
Gentile Signora
Quando, alcuni mesi fa, incontrai suor Josephine,
con la sua figura esile e carismatica, non ho saputo sottrarmi al suo bisogno di
essere ascoltata. Mi colpì il modo pacato e coinvolgente con cui esprimeva il
suo grido angosciato e triste per le condizioni di vita della sua gente e la voglia
di trovare qualche soluzione. Riuscì a scuotermi nell'animo. Mi portò con sè nel
suo paese, la Costa d'Avorio, in un viaggio della "speranza", per un tuffo in un' umanità
calorosa ed ospitale quanto povera e indigente.
La Congregazione delle suore "Notre Dame de la Paix", di Abidjan, tramite suor Josephine,
Madre Generale, mi ha chiesto di rispondere al grido di aiuto di quei bambini e di quelle
mamme. Per questo mi sono preso la responsabilità e la gioia di iniziare il cammino con
l'Associazione "Speranza" sapendo che, avvicinando persone pronte a condividere con me
una solidarietà doverosa ed appagante, avrei trovato gli aiuti necessari.
Il primo progetto utile per quei bambini è l' "Adozione a distanza". Il materiale
illustrativo che accompagna questa lettera spiega il significato e l'importanza di questo
strumento. Promuovere centri di risveglio, di protezione e di animazione per l'infanzia
sono altri obiettivi dell'Associazione. Attraverso l'istruzione e la cura della salute,
infatti, i sogni dei giovani possono diventare realtà e la vita delle comunità povere può
riacquistare dignità e sicurezza. Sono i risultati nel lungo periodo a concretizzare la
speranza di questa gente.
Sappiamo che lo sviluppo economico di una nazione passa attraverso il suo "capitale umano"
ed è ciò di cui ha bisogno l'Africa; di questa forza che poi nel tempo si traduca in
"capitale sociale". E' un cammino lungo e difficile, ma non impossibile legato anche alla
nostra sensibilità e alla nostra solidarietà.
Donare richiede un'attenzione particolare verso chi ha bisogno e la grandezza dell'uomo
sta proprio nella sua libertà di scegliere se farlo o non farlo. In questa nostra società,
dove il tempo e gli affetti sono centellinati, un gesto d'amore "incondizionato" è
meraviglioso ed è più bello quando è rivolto a chi non conosciamo.
Francesco Visonà
"Chi di noi ha sofferto, chi di noi sta soffrendo, ha dentro di sè la chiave di lettura
della sofferenza degli altri. In essa può riconoscersi e da essa può trarre la forza per
realizzare progetti d'aiuto."
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